Bonus asilo nido e forme di supporto presso la propria abitazione

Cos’è

Il bonus consiste in un contributo di sostegno al reddito del valore massimo di mille euro con il quale è possibile pagare le rette per la frequenza di asili nido pubblici, privati autorizzati e le forme di assistenza domiciliare (art.1, comma 355, l. 11 dicembre 2016, n. 232).

Può presentare domanda il genitore di un minore nato o adottato in possesso dei requisiti richiesti.

Dal 2020 l’importo del beneficio, elevato a 3mila euro, viene stabilito in base all’ISEE minorenni in corso di validità riferito al minore (art. 1, comma 343, l. 27 dicembre 2019, n. 160).

Il bonus è erogato direttamente dall’INPS su domanda del genitore.

Le istruzioni per presentare le domande per l’anno 2023 sono contenute nella circolare INPS 14 febbraio 2020, n. 27 e nel messaggio 2 marzo 2023, n. 889.

A chi è rivolto

Spetta alle famiglie con figli:

  • nati dal 1° gennaio 2016 in poi;
  • di età inferiore a tre anni al momento della domanda;
  • affetti da gravi patologie croniche certificate (il genitore può presentare domanda anche nell’anno solare in cui il figlio compie i 3 anni).

Come funziona

Di seguito, gli importi massimi concessi e i relativi importi mensili:

  • ISEE minorenni fino a 25mila euro = 3mila euro all’anno
    (importo massimo mensile erogabile 272,73 euro al mese per 11 mesi).
    Per non superare il tetto annuo di 3mila euro per minore, le prime 10 mensilità vengono erogate al massimo dell’importo concedibile (272,73 euro).
    L’undicesima mensilità è pari a 272,70 euro;
  • ISEE minorenni da 25.001 euro fino a 40mila euro = 2.500 euro all’anno
    (importo massimo mensile erogabile 227,27 al mese per 11 mesi).
    Per non superare il tetto annuo di 2.500 euro per minore, le prime 10 mensilità vengono erogate al massimo dell’importo concedibile (227,27 euro).
    L’undicesima mensilità è pari a 227,30 euro;
  • ISEE minorenni da 40.001 euro = 1.500 euro all’anno
    (importo massimo mensile erogabile 136,37 al mese per 11 mesi).
    Per non superare il tetto annuo di 1.500 euro per minore, le prime 10 mensilità vengono erogate al massimo dell’importo concedibile (136,37 euro).
    L’undicesima mensilità è pari a 136,30 euro;
  • 1500 euro all’anno (136,37 euro mensili) nel caso di:
    • ISEE valido mancante;
    • richiesta presentata dal genitore che non fa parte del nucleo familiare del minore.

    In presenza dei requisiti, alla successiva presentazione di un ISEE minorenni valido, viene erogato l’importo massimo pari a 3mila euro annui.

Domanda

La domanda può essere presentata anche dal genitore di un minore nato o adottato o in affido temporaneo in possesso dei seguenti requisiti (direttiva 2011/98/UE):

  • straniero apolide, rifugiato politico o titolare di protezione internazionale equiparato a cittadino italiano (art. 27 del d.lgs. 19 novembre 2007, n. 251, e art. 2 del regolamento (CE) n. 883/2004, relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale);
  • titolare di Carta blu, “lavoratore altamente qualificato” (art. 14 della direttiva 2009/50/CE, attuata con il d.lgs. 28 giugno 2012, n. 108);
  • lavoratore di Marocco, Algeria e Tunisia per i quale gli accordi euromediterranei tra l’Unione europea e questi Paesi prevedono il generale diritto alla parità di trattamento con i cittadini europei;
  • lavoratore autonomo titolare di permesso (art. 26 del d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286, e successive modificazioni), per il quale l’inclusione tra i potenziali beneficiari è motivata dalla circostanza che la norma non discrimina il lavoro autonomo da quello dipendente.

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Bimbi sicuri

La Scacco Matto aderisce per il prossimo anno scolastico al Progetto “Bimbi Sicuri” promosso dal Faro Pediatrico. Il Faro Pediatrico è un’associazione non lucrativa, laica e indipendente, fatta di genitori e persone che ruotano intorno alla vita dei bambini.

Nei vari Asili Nido gestiti dalla Scacco Matto si organizzano CORSI PRATICI DI PRIMO SOCCORSO per imparare a fronteggiare con sicurezza le più importanti emergenze pediatriche tra cui: soffocamento (manovre di disostruzione respiratoria), convulsioni, traumi, incidenti domestici, arresto cardiaco. I corsi sono svolti da pediatri qualificati, adeguatamente formati e con esperienza nel settore dell’emergenza sanitaria. Essi fanno riferimento alle più aggiornate linee guida internazionali IRC 2010, utilizzano appositi manichini da addestramento ed hanno durata di 3 ore circa, prevedendo dai 15 a massimo 30 partecipanti per lezione. Sono rivolti a genitori, nonni, insegnanti, baby sitter e chiunque trascorra del tempo a contatto con bambini.

Per prenotazione rivolgersi al personale scolastico presente all’interno degli Asili Nido.

Come affrontare l’inserimento in asilo?

Il momento dell’inserimento è un’esperienza molto coinvolgente emotivamente sia per il bambino che per i suoi genitori, in particolar modo per la madre. L’ingresso al nido rappresenta il primo vero distacco del bambino dall’ambiente familiare e il passaggio ad una dimensione sociale.

Mostrarsi tranquilli per trasmettere sicurezza. E’ la chiave per aiutare il nostro bimbo nell’inserimento. Ecco alcuni consigli utili per i genitori che tra poco dovranno affrontare il distacco:

  • Collaborazione e fiducia tra genitori e insegnanti: è molto importante che si crei un clima di fiducia e di rispetto reciproci perché il bambino percepisca positivamente le sue figure di riferimento, sia i genitori sia le educatrici. Se viene a mancare questa sicurezza, nel bambino si crea confusione e paura e la permanenza al nido diventa fonte di sofferenza.
  • Alcuni genitori (in particolare le mamme) vivono un senso di colpa nel lasciare il bambino all’asilo nido, anziché occuparsi personalmente di lui tutto il giorno. Questo senso di colpa però, se percepito dal bambino, alimenta e conferma la paura di abbandono del bambino stesso.
  • Presenza costante dei genitori all’uscita dal nido. Perché il bambino non viva un sentimento di abbandono, è importante che i genitori trascorrano con lui il tempo in cui non è al nido. La costante presenza dei genitori da al bambino la sicurezza del distacco: un distacco che è solo temporaneo, perché mamma e papà lo andranno a prendere e staranno con lui, perché gli vogliono bene. Si consiglia per il primo mese di inserimento del bimbo al nido, di lasciarlo meno possibile solo con i nonni o con una babysitter dopo il nido e cercare di stare insieme durante il week-end.
  • Salutate sempre il bambino prima di uscire dalla sezione in modo tale che il bambino si abitui gradualmente al fatto che la mamma va via però poi ritorna e confortatelo verbalmente (è preferibile che almeno la prima settimana la persona che porta il bambino sia anche quella che lo va a riprendere).
  • Non sostate troppo in sezione dopo aver consegnato il bambino all’educatrice e non tornate indietro dopo essere usciti perché ciò potrebbe provocare una nuova crisi nel bambino. Cercate di resistere anche alla tentazione di nascondervi dietro ad un vetro per sbirciare dentro ed evitate di sostare in giardino a parlare con altri genitori perché comunque i bambini vi vedono dalle vetrate. Se siete preoccupati e volete sapere come sta il vostro bambino oppure avete dimenticato di dire qualcosa all’educatrice, potete telefonare.
  • Una crisi di pianto forte è normale che ci sia nel momento del distacco e in tutti i periodi di interruzione della frequenza (es. al rientro al nido dopo una malattia, dopo le vacanze). La crisi dell’inserimento potrebbe anche non manifestarsi subito ma dopo alcuni mesi. La frustrazione del distacco è una frustrazione “positiva” che serve al bambino per crescere (non abbiate paura di traumatizzarlo). Cercate di dimostrarvi sereni di fronte al bambino che piange perché il bambino avverte le vostre emozioni: se voi non siete tranquilli, il bambino lo sente e si tranquillizza.
  • Cercate di non introdurre (per quanto possibile) altri cambiamenti importanti nella vita del bambino durante il periodo dell’inserimento; esempio: non togliete il ciuccio, potrebbe servire per consolare il bambino; non togliete il pannolino (a volte i bambini durante l’inserimento presentano delle momentanee regressioni che poi spariscono naturalmente quando il bambino è tranquillo); non togliete il seno perché l’allattamento al seno rappresenta per il bambino la possibilità di ristabilire un contatto con la persona “più importante” per lui nonché un modo per tranquillizzarsi e scaricare lo stress del distacco.
  • Se il bambino ha un oggetto preferito che porta sempre con sé o che richiede più volte al giorno perché ha il “potere” di tranquillizzarlo (cosiddetto oggetto transizionale) portatelo al nido.
  • Comunicate all’ educatrice al mattino come sta il bambino e qualsiasi altra informazione che ritenete utile per la gestione del bambino durante il giorno. La comunicazione tuttavia deve essere veloce per tre diverse ragioni:
  1. perché l’educatrice nel momento dell’accoglienza deve garantire anche la vigilanza sul gruppo di bambini già presenti in sezione;
  2. per motivi di privacy: non è possibile parlare dei bambini in presenza di altri genitori;
  3. perché è importante non parlare del bambino stesso in sua presenza, soprattutto se si deve parlare di qualcosa che preoccupa la famiglia.

Cari genitori l’ inserimento all’asilo nido è come un’ intenso viaggio da percorrere tutti insieme, bambini, genitori ed educatrici, nella consapevolezza che ogni singolo partecipante può insegnare e donare all’altro qualcosa di particolarmente prezioso.

Le paure dei bambini: comprenderle ed affrontarle – Parte II

“I bambini non vogliono che diciamo loro di non aver paura; i bambini vogliono che insegniamo loro come affrontarla e superare quello che li spaventa”.

“La trasformazione delle paure intollerabili in timori  con cui convivere è resa infatti possibile dalla mente dei genitori che, generosa, si presta con continuità a fare da contenitore a ciò che è insopportabile per il bambino per poi permettergli di recuperarlo, ripensato e risistemato, in forme più gestibili“.

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Le paure dei bambini: comprenderle ed affrontarle – Parte I

“La paura è importante perché ci aiuta a rispondere nelle varie circostanze e ad agire rapidamente in situazioni di pericolo, questa emozione ci esorta a stare all’erta e a far tesoro delle precedenti esperienze mobilitando le forze che ci spingono alla difesa o alla fuga, quindi, in quanto reazione difensiva salvaguarda la vita e contribuisce allo sviluppo umano e alla crescita personale.”

Il bambino, da solo, non riesce infatti ad affrontare le sue paure. Sono mamma e papà che, prestando attenzione alle sue apprensioni, lo aiutano a fronteggiarle. Egli può allora comunicare le sue esperienze emotive anche se le sente troppo intense, difficili e sconvolgenti. Ogni bambino, per non essere indotto a scappare dalle sue dolorose angustie, ha dunque bisogno di genitori che sappiano tenere aperti dei canali di comunicazione con il suo inquietante mondo sommerso. E’ condividendo l’esperienza emotiva del figlio, perciò, che portano alla luce le emozioni che gli procurano smarrimento“.

Gli abbracci trasmettono le emozioni meglio delle parole.

Il contatto fisico e gli abbracci sono fondamentali per crescere bambini sicuri di sè, sereni, fiduciosi, in se stessi e nel mondo che li circonda. Il contatto fisico NON vizia i bambini e più ce n’è, meglio è! Ovviamente sempre nel rispetto delle esigenze del bimbo. Ciò significa che dobbiamo rispettare se lui in un dato momento desidera o non desidera un abbraccio o più in generale il contatto.

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