Bonus asilo nido e forme di supporto presso la propria abitazione

Cos’è

Il bonus consiste in un contributo di sostegno al reddito introdotto dall’ articolo 1, comma 355, della legge 11 dicembre 2016, n. 232.

L’importo del sussidio spetta in base al valore dell’ISEE minorenni relativo al minore per cui si presenta la domanda.

Il bonus è erogato direttamente dall’INPS su domanda del genitore/affidatario che sostiene l’onere della retta.

Le istruzioni per presentare le domande per il 2024 sono contenute nella circolare INPS 14 febbraio 2020, n. 27, nel messaggio 2 marzo 2023, n. 889 nonché nel messaggio 11 marzo 2024, n. 1024.

A chi è rivolto

Spetta alle famiglie con figli:

  • di età inferiore a tre anni (o che compiano tre anni nell’anno solare);
  • che frequentano un asilo nido pubblico o uno privato autorizzato o affetti da gravi patologie croniche certificate. Il genitore può presentare domanda anche dopo il compimento dei tre anni purché entro l’anno solare.

Come funziona

QUANTO SPETTA

Bonus asilo nido

Di seguito, gli importi massimi concessi e i relativi importi mensili:

  • ISEE minorenni fino a 25mila euro = 3mila euro all’anno (importo massimo mensile erogabile 272,73 euro al mese per 11 mesi).Per non superare il tetto annuo di 3mila euro per minore, le prime 10 mensilità vengono erogate al massimo dell’importo concedibile (272,73 euro). L’undicesima mensilità è pari a 272,70 euro;
  • ISEE minorenni da 25.001 euro fino a 40mila euro = 2.500 euro all’anno (importo massimo mensile erogabile 227,27 al mese per 11 mesi).Per non superare il tetto annuo di 2.500 euro per minore, le prime 10 mensilità vengono erogate al massimo dell’importo concedibile (227,27 euro). L’undicesima mensilità è pari a 227,30 euro;
  • ISEE minorenni da 40.001 euro = 1.500 euro all’anno (importo massimo mensile erogabile 136,37 al mese per 11 mesi).Per non superare il tetto annuo di 1.500 euro per minore, le prime 10 mensilità vengono erogate al massimo dell’importo concedibile (136,37 euro). L’undicesima mensilità è pari a 136,30 euro;

Misura del contributo per i nuclei familiari con figli successivi al primo di età inferiore a dieci anni. Novità apportate dalla legge n. 213 del 2023.

La legge 30 dicembre 2023, n. 213, recante il “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026”, all’articolo 1, comma 177, lettera b), ha disposto che “Con riferimento ai nati a decorrere dal 1° gennaio 2024, per i nuclei familiari con un valore dell’ISEE fino a 40.000 euro, calcolato ai sensi dell’articolo 7 del medesimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013, nei quali sia già presente almeno un figlio di età inferiore ai dieci anni, l’incremento del buono di cui al secondo periodo è elevato a 2.100 euro”.

Le modifiche recate dalla citata Legge di Bilancio riguardano, pertanto, esclusivamente i nuclei familiari per i quali risulta quanto segue:

  • nuovi nati a decorrere dal 1° gennaio 2024;
  • presenza di almeno un figlio di età inferiore ai dieci anni e un ISEE minorenni regolare fino a 40mila euro.

In tali casi, il contributo sia per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati, che per l’utilizzo di forme di supporto presso la propria abitazione, è elevato di un importo pari a 2.100 euro e si hanno, pertanto, i seguenti importi massimi:

  • 3.600 euro (dieci rate da 327,27 euro e una da 327,30 euro) con ISEE minorenni in corso di validità fino a 40mila euro;
  • 1.500 euro (dieci rate da 136,37 euro e una da 136,30 euro) con ISEE minorenni superiore a 40mila euro.

L’importo massimo di 1.500 euro spetta, altresì, nelle ipotesi di assenza di ISEE minorenni, ISEE recante omissioni e/o difformità dei dati del patrimonio mobiliare e/o dei dati reddituali autodichiarati, ISEE discordante.

Il contributo mensile non può essere superiore al valore delle singole rette.

Il beneficio non è cumulabile con le detrazioni fiscali frequenza asili nido (art. 2, comma 6, legge 22 dicembre 2008), indipendentemente dal numero di mensilità percepite.

Bonus per le forme di supporto presso la propria abitazione

Il genitore convivente con il bambino, che presenta la domanda, deve allegare un certificato rilasciato da un pediatra di libera scelta che attesti “l’impossibilità del bambino a frequentare gli asili nido in ragione di una grave patologia cronica”.

Di seguito, gli importi massimi concessi in un’unica soluzione:

  • ISEE minorenni fino a 25mila euro = 3mila euro;
  • ISEE minorenni da 25.001 euro fino a 40mila euro = 2.500 euro;
  • ISEE minorenni da 40.001 = 1.500 euro.

In assenza dell’ISEE valido, per l’intero anno solare, il contributo verrà erogato in misura complessiva non superiore a 1.500 euro annui.

IMPORTANTE
Il contributo massimo erogabile per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido è determinato in base al valore dell’ISEE minorenni presente l’ultimo giorno del mese precedente a cui si riferisce la mensilità.
Nel caso in cui sia assente tale indicatore, viene considerato il valore dell’ISEE minorenni, se presente, del mese a cui si riferisce la mensilità.
Il contributo riconosciuto per l’utilizzo di forme di supporto presso la propria abitazione è erogato in un’unica soluzione direttamente al genitore richiedente fino all’importo massimo concedibile. Ai fini della misura viene preso a riferimento l’ISEE minorenni in corso di validità l’ultimo giorno del mese precedente a quello di presentazione della domanda.

Erogazione dei bonus

I bonus sono erogati:

  • in base all’importo stanziato dalla Legge di Bilancio 2024;
  • secondo l’ordine di presentazione della domanda online.

L’Istituto eroga l’importo in base alle modalità di pagamento indicate nella domanda:

  • bonifico domiciliato;
  • accredito su conto corrente bancario o postale;
  • libretto postale;
  • carta prepagata con IBAN;
  • conto corrente estero Area SEPA.

In caso di pagamento su IBAN estero, alla domanda devono essere allegati:

  • un documento di identità del beneficiario della prestazione;
  • il Modulo di identificazione finanziaria timbrato e firmato da un rappresentante della banca estera.

In alternativa:

  • un estratto conto (avendo cura di oscurare i dati contabili);
  • una dichiarazione della banca emittente dai quali risultano il codice IBAN e i dati identificativi del titolare del conto corrente.

Domanda

La domanda può essere presentata entro la mezzanotte del 31 dicembre 2024.

COME FARE DOMANDA

La domanda può essere presentata online all’INPS attraverso il servizio dedicato, o rivolgendosi ad enti di patronato, attraverso i servizi telematici da questi offerti.

Per approfondire clicca qui. Verrete indirizzati sul sito dell’INPS

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L’Ambientamento al Nido

 

Il momento dell’ambientamento al nido è un passaggio importante e delicato che apre al bambino le porte verso il mondo “sociale”. Questo passaggio, che per alcuni rappresenta la prima vera esperienza di “distacco”, racchiude risvolti emotivi che riguardano non solo i piccoli, ma anche i genitori spesso è carico di attese e aspettative per i genitori

Generalmente ogni nido prevede nelle prime settimane di frequenza la presenza di un genitore o di un’altra figura di riferimento per inserire gradualmente il bambino nel nuovo spazio e prendere confidenza con l’educatore, facilitando così la conoscenza del nuovo ambiente. Chi si occuperà di gestire questo momento, mamma o papà, dovrebbe mettere in conto un periodo variabile nel quale essere presente a fianco del proprio bambino in quest’esperienza, organizzandosi con gli impegni lavorativi, immaginando di doversi assentare dal lavoro per un tempo che dipende dalle esigenze del bambino, in accordo con gli educatori. Proprio per lasciare al piccolo tutto il tempo necessario per adattarsi al nuovo ambiente, conoscere e riconoscere gli adulti che si occuperanno di lui, sarebbe utile valutare chi in famiglia presenta la maggiore disponibilità o flessibilità lavorativa o può usufruire di permessi o giorni di ferie per accompagnare serenamente e senza troppe pressioni il bambino in questa esperienza.

Il tempo dell’inserimento è ricco di emozioni anche per i genitori che compiono un passaggio importante nel lasciare il proprio bambino nelle mani di una nuova figura di accudimento. Creare un clima di collaborazione e fiducia reciproca con le insegnanti, è fondamentale affinché il bambino si senta sicuro e sereno nel nuovo ambiente, prendendo confidenza con le educatrici con cui inizierà a passare molto tempo della sua giornata e che diventeranno un punto di riferimento significativo nel suo percorso di crescita.

I sentimenti che accompagnano l’inserimento possono essere contrastanti: accanto all’entusiasmo di condurre proprio figlio alla scoperta di un mondo nuovo, fatto di stimoli diversi, legati al mondo “sociale”, potrebbero emergere sensi di colpa e timori legati all’idea di lasciare il bambino all’asilo; essere consapevoli di questi vissuti, del tutto legittimi, consente di poterli controllare e a poco a poco elaborare, favorendo la serenità necessaria per affrontare momenti delicati come il saluto e il ricongiungimento quotidiano col bambino. La struttura del nostro ambientamento prevede la divisione dei genitori in piccoli gruppi in quanto il “gruppo” facilita la condivisione dell’esperienza e la tolleranza delle ansie, delle paure per il genitore e dell’angoscia da separazione per i bambini. Gli “altri” diventano così uno specchio dei propri sentimenti che in quanto comuni sono più facili da accettare.

Durante l’ambientamento, gli educatori osserveranno la relazione tra il genitore e il bambino, il comportamento del bambino stesso in presenza e in assenza del genitore, la sua reazione alla separazione, in modo da supportare il bambino e condividere con i genitori i tempi e la modalità più adeguata per sostenerlo in questo processo.

In questa fase il piccolo potrebbe risentire del carico emotivo del distacco e della quantità di stimoli a cui è esposto, alterando il ritmo sonno veglia, o il suo appetito, specie se ha avuto sino a quel momento poche esperienze di socialità e un rapporto molto esclusivo con la mamma o con un’altra figura familiare; ciò è coerente con il cambiamento che il piccolo sta affrontando. Non appena il bambino comincerà gradualmente ad abituarsi al nuovo ambiente e a sentirlo proprio, anche i suoi ritmi si regolarizzeranno.

L’inserimento nel nuovo contesto sociale favorirà la costruzione di nuovi rapporti di attaccamento affettivo, specie con un educatore in particolare. Molto spesso i bambini ‘scelgono’ l’operatore con il quale si sentono a proprio agio e sviluppano una nuova relazione in maniera preferenziale, che farà da esperienza di base per creare pian piano anche legami con i coetanei e con gli altri adulti.

Anche i bimbi che sembrano adattarsi velocemente al nuovo ambiente e si mostrano sereni e felici di andare all’asilo, possono successivamente presentare delle regressioni: è così possibile che per esempio il bimbo torni a chiedere il ciuccio o a succhiarsi il pollice o si svegli frequentemente di notte oppure chieda di essere imboccato pur sapendo mangiare da solo o faccia capricci che da tempo erano superati. Queste regressioni preoccupano i genitori: è importante sapere che l’inserimento al nido richiede un forte investimento emotivo e che questi comportamenti, nella maggior parte dei casi transitori, rappresentano un piccolo passo indietro necessario per poi deporre un ulteriore mattoncino nel cammino verso l’autonomia. Sarebbe utile che mamma e papà si ritagliassero dei momenti per coccolare il proprio bambino sia prima di portarlo all’asilo che quando lo andranno a riprendere, creando occasioni di intimità “esclusive” che potranno essere rievocate al momento del distacco, in modo che il bambino interiorizzi l’idea che anche se avviene una separazione, non è un abbandono e alla fine della giornata si ritornerà a stare insieme. Un genitore certo che il proprio bimbo sia inserito in un ambiente adeguato, con personale attento e premuroso riuscirà ad infondere nel proprio bimbo la fiducia necessaria per affrontare questo ulteriore passaggio verso nuove conquiste e scoperte.

A scuola in sicurezza

 

Si comunica che in questa sezione sono raccolte tutte le informazioni relative alle indicazioni operative in merito all’emergenza Coronavirus. Questo spazio sarà in costante aggiornamento.

Circolare Ministero della Salute n. 3787 del 31 gennaio 2021

Circolare Ministero della Salute n. 18584 del 29.05.2020

Circolare Ministero della Salute n. 0032850-12.10.2020

Circolare Ministero n. 0000644-08.01.2021

Indicazioni operative per la gestione di focolai casi SARS-COVID 19

Bimbi sicuri

La Scacco Matto aderisce per il prossimo anno scolastico al Progetto “Bimbi Sicuri” promosso dal Faro Pediatrico. Il Faro Pediatrico è un’associazione non lucrativa, laica e indipendente, fatta di genitori e persone che ruotano intorno alla vita dei bambini.

Nei vari Asili Nido gestiti dalla Scacco Matto si organizzano CORSI PRATICI DI PRIMO SOCCORSO per imparare a fronteggiare con sicurezza le più importanti emergenze pediatriche tra cui: soffocamento (manovre di disostruzione respiratoria), convulsioni, traumi, incidenti domestici, arresto cardiaco. I corsi sono svolti da pediatri qualificati, adeguatamente formati e con esperienza nel settore dell’emergenza sanitaria. Essi fanno riferimento alle più aggiornate linee guida internazionali IRC 2010, utilizzano appositi manichini da addestramento ed hanno durata di 3 ore circa, prevedendo dai 15 a massimo 30 partecipanti per lezione. Sono rivolti a genitori, nonni, insegnanti, baby sitter e chiunque trascorra del tempo a contatto con bambini.

Per prenotazione rivolgersi al personale scolastico presente all’interno degli Asili Nido.

Come affrontare l’inserimento in asilo?

Il momento dell’inserimento è un’esperienza molto coinvolgente emotivamente sia per il bambino che per i suoi genitori, in particolar modo per la madre. L’ingresso al nido rappresenta il primo vero distacco del bambino dall’ambiente familiare e il passaggio ad una dimensione sociale.

Mostrarsi tranquilli per trasmettere sicurezza. E’ la chiave per aiutare il nostro bimbo nell’inserimento. Ecco alcuni consigli utili per i genitori che tra poco dovranno affrontare il distacco:

  • Collaborazione e fiducia tra genitori e insegnanti: è molto importante che si crei un clima di fiducia e di rispetto reciproci perché il bambino percepisca positivamente le sue figure di riferimento, sia i genitori sia le educatrici. Se viene a mancare questa sicurezza, nel bambino si crea confusione e paura e la permanenza al nido diventa fonte di sofferenza.
  • Alcuni genitori (in particolare le mamme) vivono un senso di colpa nel lasciare il bambino all’asilo nido, anziché occuparsi personalmente di lui tutto il giorno. Questo senso di colpa però, se percepito dal bambino, alimenta e conferma la paura di abbandono del bambino stesso.
  • Presenza costante dei genitori all’uscita dal nido. Perché il bambino non viva un sentimento di abbandono, è importante che i genitori trascorrano con lui il tempo in cui non è al nido. La costante presenza dei genitori da al bambino la sicurezza del distacco: un distacco che è solo temporaneo, perché mamma e papà lo andranno a prendere e staranno con lui, perché gli vogliono bene. Si consiglia per il primo mese di inserimento del bimbo al nido, di lasciarlo meno possibile solo con i nonni o con una babysitter dopo il nido e cercare di stare insieme durante il week-end.
  • Salutate sempre il bambino prima di uscire dalla sezione in modo tale che il bambino si abitui gradualmente al fatto che la mamma va via però poi ritorna e confortatelo verbalmente (è preferibile che almeno la prima settimana la persona che porta il bambino sia anche quella che lo va a riprendere).
  • Non sostate troppo in sezione dopo aver consegnato il bambino all’educatrice e non tornate indietro dopo essere usciti perché ciò potrebbe provocare una nuova crisi nel bambino. Cercate di resistere anche alla tentazione di nascondervi dietro ad un vetro per sbirciare dentro ed evitate di sostare in giardino a parlare con altri genitori perché comunque i bambini vi vedono dalle vetrate. Se siete preoccupati e volete sapere come sta il vostro bambino oppure avete dimenticato di dire qualcosa all’educatrice, potete telefonare.
  • Una crisi di pianto forte è normale che ci sia nel momento del distacco e in tutti i periodi di interruzione della frequenza (es. al rientro al nido dopo una malattia, dopo le vacanze). La crisi dell’inserimento potrebbe anche non manifestarsi subito ma dopo alcuni mesi. La frustrazione del distacco è una frustrazione “positiva” che serve al bambino per crescere (non abbiate paura di traumatizzarlo). Cercate di dimostrarvi sereni di fronte al bambino che piange perché il bambino avverte le vostre emozioni: se voi non siete tranquilli, il bambino lo sente e si tranquillizza.
  • Cercate di non introdurre (per quanto possibile) altri cambiamenti importanti nella vita del bambino durante il periodo dell’inserimento; esempio: non togliete il ciuccio, potrebbe servire per consolare il bambino; non togliete il pannolino (a volte i bambini durante l’inserimento presentano delle momentanee regressioni che poi spariscono naturalmente quando il bambino è tranquillo); non togliete il seno perché l’allattamento al seno rappresenta per il bambino la possibilità di ristabilire un contatto con la persona “più importante” per lui nonché un modo per tranquillizzarsi e scaricare lo stress del distacco.
  • Se il bambino ha un oggetto preferito che porta sempre con sé o che richiede più volte al giorno perché ha il “potere” di tranquillizzarlo (cosiddetto oggetto transizionale) portatelo al nido.
  • Comunicate all’ educatrice al mattino come sta il bambino e qualsiasi altra informazione che ritenete utile per la gestione del bambino durante il giorno. La comunicazione tuttavia deve essere veloce per tre diverse ragioni:
  1. perché l’educatrice nel momento dell’accoglienza deve garantire anche la vigilanza sul gruppo di bambini già presenti in sezione;
  2. per motivi di privacy: non è possibile parlare dei bambini in presenza di altri genitori;
  3. perché è importante non parlare del bambino stesso in sua presenza, soprattutto se si deve parlare di qualcosa che preoccupa la famiglia.

Cari genitori l’ inserimento all’asilo nido è come un’ intenso viaggio da percorrere tutti insieme, bambini, genitori ed educatrici, nella consapevolezza che ogni singolo partecipante può insegnare e donare all’altro qualcosa di particolarmente prezioso.

Le paure dei bambini: comprenderle ed affrontarle – Parte II

“I bambini non vogliono che diciamo loro di non aver paura; i bambini vogliono che insegniamo loro come affrontarla e superare quello che li spaventa”.

“La trasformazione delle paure intollerabili in timori  con cui convivere è resa infatti possibile dalla mente dei genitori che, generosa, si presta con continuità a fare da contenitore a ciò che è insopportabile per il bambino per poi permettergli di recuperarlo, ripensato e risistemato, in forme più gestibili“.

Vai all’articolo

Le paure dei bambini: comprenderle ed affrontarle – Parte I

“La paura è importante perché ci aiuta a rispondere nelle varie circostanze e ad agire rapidamente in situazioni di pericolo, questa emozione ci esorta a stare all’erta e a far tesoro delle precedenti esperienze mobilitando le forze che ci spingono alla difesa o alla fuga, quindi, in quanto reazione difensiva salvaguarda la vita e contribuisce allo sviluppo umano e alla crescita personale.”

Il bambino, da solo, non riesce infatti ad affrontare le sue paure. Sono mamma e papà che, prestando attenzione alle sue apprensioni, lo aiutano a fronteggiarle. Egli può allora comunicare le sue esperienze emotive anche se le sente troppo intense, difficili e sconvolgenti. Ogni bambino, per non essere indotto a scappare dalle sue dolorose angustie, ha dunque bisogno di genitori che sappiano tenere aperti dei canali di comunicazione con il suo inquietante mondo sommerso. E’ condividendo l’esperienza emotiva del figlio, perciò, che portano alla luce le emozioni che gli procurano smarrimento“.

Gli abbracci trasmettono le emozioni meglio delle parole.

Il contatto fisico e gli abbracci sono fondamentali per crescere bambini sicuri di sè, sereni, fiduciosi, in se stessi e nel mondo che li circonda. Il contatto fisico NON vizia i bambini e più ce n’è, meglio è! Ovviamente sempre nel rispetto delle esigenze del bimbo. Ciò significa che dobbiamo rispettare se lui in un dato momento desidera o non desidera un abbraccio o più in generale il contatto.

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